Linee guida e percorsi di riferimento in Regione Toscana: il caso BPCO

Nel 2008 la Regione Toscana, in anticipo rispetto alla totalità delle altre regioni italiane, ha introdotto nel PSR 2008-2010[1] la medicina d’iniziativa come modello di sviluppo delle cure primarie territoriali, integrativo del classico approccio della medicina d’attesa per le patologie acute, promuovendo un progetto di presa in carico multiprofessionale dei pazienti cronici (DGR 716 del 3/08/2009) in cinque patologie: diabete mellito, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa, ictus e BPCO. La slide descrive in particolare le caratteristiche del percorso di cura raccomandato dalle linee guida regionali per quest’ultima patologia cronica

Le attività della medicina d’iniziativa (prevenzione, screening, diagnosi precoce e follow-up) integrano le consuete attività cliniche e assistenziali e tendono a promuovere l’adozione di percorsi assistenziali, a potenziare il sistema informativo con maggiori investimenti nell’information technology, ad avviare piani di formazione e comunicazione, in forma integrata tra i diversi professionisti che operano nell’ambito delle cure primarie (Calamassi D et al, 2011; Scopetani E et al, 2009) .

Come descritto dalla deliberazione 894/2008 della Giunta Regionale, il modello della sanità d’iniziativa affida l’attuazione degli interventi clinici ad un team multiprofessionale coordinato da un medico di medicina generale (definito “modulo” nell’ambito del presente progetto), in cui operano più medici di famiglia, infermiere e operatore socio-sanitario, supportati di volta in volta da ulteriori figure professionali, a seconda delle esigenze di diagnosi, cura e assistenza connesse a specifici percorsi definiti per la gestione delle singole patologie croniche.[2]

A livello territoriale, il modello di riferimento indicato dal Piano Sanitario Regionale per l’implementazione di questo nuovo concetto di sanità è quello del Chronic Care Model (CCM), di cui è stata adottata, attraverso la citata deliberazione n. 894/2008, una versione evoluta (Expanded Chronic Care Model) che fornisce anche indirizzi sui ruoli delle professioni coinvolte in tale modello e indicazioni operative per la sua attuazione.[3]


[1] Elaborato dal Piano Sanitario regionale 2008-2010, disponibile nel sito www.ars.toscana.it

[2] Punto 1.2.2 del PSR 2008-2010 della Regione Toscana

In 2008, the Region of Tuscany, ahead of all the other Italian Regions, introduced in the Regional Healthcare Plan for 2008-2010[1]  the medicine of initiative as a model of territorial development of primary care, which adds to the traditional medical approach to the acute illness. The approach based upon the medicine of initiative promotes a multiprofessional model of care for chronic patients (DGR 716 of 3/08/2009) and the Regional Healthcare Plan applies it to five disease areas: diabetes mellitus, heart failure, high blood pressure, stroke and COPD. The slide describes the characteristics of the course of treatment recommended by the regional guidelines for this chronic disease.

-To be continued-


[1] From the Piano Sanitario Regionale 2008-2010, www.ars.toscana.it