PDTA e linee guida regionali per asma e BPCO

Maxer Consulting ha condotto una ricerca, aggiornata a maggio 2013, finalizzata a offrire agli stakeholder del settore medico-sanitario una panoramica delle linee guida e dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali implementati sul territorio a livello regionale, subregionale e di area vasta per quanto riguarda due importanti patologie croniche a carico dell’apparato respiratorio: broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e asma.
Oltre a individuare e descrivere le caratteristiche salienti di ciascun PDTA, il lavoro propone un confronto trasversale tra percorsi e ne analizza lo stato di avanzamento e implementazione.
Dall’analisi delle 19 Regioni e 2 Province Autonome italiane, è risultato che:
• 8 si sono dotate di strumenti (protocolli, percorsi, profili o linee guida regionali); in particolare, il Piemonte ha sviluppato un PIC (Profilo Integrato di Cura) per la BPCO, la Liguria ha prodotto un Protocollo sulla gestione integrata della BPCO, il Veneto ha messo a punto delle linee guida regionali per l’asma, il Friuli Venezia Giulia ha implementato un documento di consensus per i MMG e i medici ospedalieri relativo a un DPTA per la BPCO, la Toscana ha sviluppato linee guida per l’asma e linee guida per la BPCO, la Campania ha recentemente approvato un PDTA per la BPCO, il Lazio ha messo in atto un percorso teraeutico per BPCO e asma e la Puglia, un percorso per la diagnosi e la cura delle broncopneumopatie croniche ostruttive e l’asma;
• nell’ambito della regione Lombardia è stato messo in atto un progetto (il Chronic Related Group, CReG) che coinvolge 5 ASL;
• alcune altre realtà locali (specie in Emilia, Toscana e Trentino-Alto adige) e di area vasta (ad es. Verona in Veneto) hanno messo a punto PDTA per le patologie respiratorie menzionate.

Esito della ricerca
• Forte eterogeneità per quanto riguarda esistenza e distribuzione di percorsi e linee guida regionali sul territorio italiano.
• Relativamente alla struttura di percorsi e linee guida, non trascurabile differenza fra regioni circa i modelli di riferimento cui essi si ispirano, gli aspetti trattati, i criteri adottati e gli indicatori selezionati.
• Difficile reperimento, confronto e formalizzazione dei dati sull’ applicazione dei percorsi, sia a causa della modesta collaborazione da parte degli operatori sanitari interpellati, sia della forte eterogeneità, tra percorsi e realtà territoriali, degli aspetti/parametri monitorati.

Aspetti critici dei percorsi
• Eterogeneità, scarsa condivisione e difficile confrontabilità degli indicatori di processo, di esito e di monitoraggio della presa in carico, laddove adottati e specificati nei documenti
• Applicabilità delle linee guida nella pratica clinica da parte del MMG
• Collaborazione/integrazione tra MMG e pneumologo;
• Considerazione reciproca tra medico ospedaliero e MMG;
• Attività di audit e di peer review tra MMG;
• Formazione degli operatori sanitari sull’importanza dei percorsi di cura;
• Disponibilità di sistemi e strumenti informatizzati per la condivisione di dati clinici e amministrativi (i.e. cartella clinica informatizzata, database ecc.)
• Soddisfazione del paziente riguardo al trattamento e ai servizi ricevuti.